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Falqui – Made in Italy

Basta la parola: il successo di Falqui

Ci sono slogan che, più di altri, si imprimono nel ricordo e si associano immediatamente al loro brand. È senz’altro il caso del mitico Confetto Falqui, per il quale, ovviamente, “basta la parola”!

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Ci sono slogan che, più di altri, si imprimono nel ricordo e si associano immediatamente al loro brand. È senz’altro il caso del mitico Confetto Falqui, per il quale, ovviamente, “basta la parola”! Ma facciamo un passo indietro. Pasquale Falqui nasce nel 1902 in Sardegna, a Samassi (CA); nel 1925 si laurea in Farmacia e Chimica e poco dopo apre una farmacia a Iglesias. Presto però, con la famiglia, si traferisce a Milano e qui, in Viale Zara, apre una nuova farmacia dove si dedica allo studio e al lancio del suo primo rivoluzionario prodotto, il lassativo Prunol, un confetto a base di prugna perfettamente masticabile, che non richiedeva acqua per essere ingerito. Prunol – che diventerà poi semplicemente Confetto Falqui – riscuote subito grande successo e viene presto venduto in tutte le farmacie di Milano prima e della Lombardia poi. Siamo nel 1938 e un anno dopo il debutto i confetti venduti sono a quota centomila.

Dalla produzione artigianale a quella industriale

Naturalmente il conflitto bellico ha qualche conseguenza sull’attività, ma dopo la Guerra la voglia di ripresa fa sì che Pasquale Falqui apra nel 1951 il suo stabilimento ad Affori, passando così definitivamente da una produzione artigianale a quella industriale. In questa fase la produzione sale fino a raggiungere nel 1958 quota ventidue milioni di confetti.

Pasquale Falqui, dall’innato talento imprenditoriale, coglie subito il potenziale della pubblicità televisiva e i confetti diventano così tra i classici del mitico “Carosello”, con Marcello Marchesi inventore dello slogan “basta la parola”, affidato alla recitazione di Tino Scotti.

Le palline Zigulì: nell’infanzia di tutti i bambini

Il successo spinge Falqui a sviluppare nuovi prodotti e nel 1969 nasce la mitica “pallina Zigulì”, una caramella destinata ai bambini, dal formato anti-soffocamento e a base di vero succo di frutta con aggiunta di vitamina C, senza coloranti e senza conservanti. Una curiosità in merito al nome: Pasquale Falqui era un grande appassionato di automobili e il nome Zigulì deriva dalla Lada-Vaz Zhiguli, un modello di automobile prodotto da Lada sulla base della Fiat 124 che aveva avuto modo di ammirare nei suoi colori sgargianti durante un viaggio in Russia. A sua volta, però, il nome dell’auto deriva dai monti Ziguli, una zona collinosa posizionata sulla riva destra del Volga, nei pressi di Samra.

Un successo che continua

La caramella – che Falqui decide di vendere soltanto in farmacia – diventa un successo immediato e come il confetto diventa un classico nelle case degli italiani, mentre Falqui cresce con nuove linee di prodotto e nuove divisioni aziendali. Oggi Falqui possiede una divisione farmaceutica, una dolciaria, una dedicata a salute e benessere e un’altra a dispositivi medici. Un milione e mezzo di fatturato nel 2022, l’azienda continua a essere competitiva nonostante l’entrata sul mercato di attori internazionali. Vende i suoi prodotti in tutta Europa e online. Dal 2023 è parte del Gruppo Monetti che intende potenziare e rilanciare il brand.

Complimenti a chi porta l’Italia e il Made in Italy nel mondo!

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