Nei ricordi di scuola di ognuno di noi è assai probabile che ci sia un boccettino bianco con le scritte e il tappino rosso che veniva utilizzato per lavoretti o collage. Parliamo dello storico “Vinavil”, la colla vinilica italiana più famosa al mondo il cui nome è l’acronimo di vinilacetato Villadossola e la cui storia corrisponde in gran parte a quella della chimica italiana.
C’era una volta in Val d’Ossola…
Tra il 1918 e il 1919 la SET (Società Elettrochimica del Toce) e la SIPS (Società Italiana di Prodotti Sintetici) decidono di aprire in Val d’Ossola uno stabilimento per la produzione di carburo di calcio, precursore dell’acetilene. Gli anni della Seconda Guerra Mondiale coincidono con una fase di forte sviluppo per l’azienda. Ed è proprio in questo periodo che nasce la famosa “colla bianca”, grazie a un’idea del chimico torinese Carlo Oddone, classe 1924. Dopo una breve esperienza da insegnante, Oddone viene assunto presso lo stabilimento di Villadossola (VB): qui, in team con altri chimici, nel 1952 contribuisce a mettere a punto la formula definitiva del Vinavil.
Gli ingredienti del successo
I fattori che decretano il successo di questa colla sono essenzialmente due: il prezzo basso e la non nocività per l’uomo (a patto naturalmente di non ingerirla!). La colla si rivela subito ideale per fissare legno, cartone, stoffa e tutti i materiali porosi, e facile da usare perché impiega diversi minuti per indurire.
Commercializzata in un iconico flaconcino di plastica bianco con scritte rosse, la colla riscuote un successo di così grandi proporzioni che la produzione di acetato di cellulosa, utilizzato fino al dopoguerra per realizzare la colla, nel giro di qualche anno viene definitivamente sospesa.
Negli anni ’70, grazie ai suoi tanti pregi, la colla Vinavil viene data in dotazione a tutte le scuole italiane.
Gli anni della crisi
Nell’ambito di un processo di razionalizzazione, alla fine degli anni 70 Montedison decide di scorporare la centrale idroelettrica dallo stabilimento, che dovrà approvvigionarsi di energia stando ai prezzi di mercato. Questo porterà a una progressiva crisi del sito produttivo e a una riduzione della produzione.
Nasce così Vinavil Spa, società del gruppo Montedison che dopo alterne vicende diventa parte di EniChem Synthesis.
Mapei e il rilancio di un’attività storica
Nel 1994, però, è il gruppo Mapei, un’altra realtà 100% Made in Italy, che decide di acquistare l’attività produttiva di resine acetoviniliche, attiva nelle unità di Villadossola e Ravenna.
La nuova proprietà risana la società, modernizza gli impianti produttivi e allarga e internazionalizza la produzione. Una data significativa per il nuovo corso è il 20 gennaio 2008 quando vengono abbattuti i silos di stoccaggio del carburo di calcio, che avevano caratterizzato per molto tempo il paesaggio della Val d’Ossola, sostituiti da impianti più moderni. Oggi Vinavil Spa è parte di un grande gruppo che lavora per conciliare le esigenze dei lavoratori, la sostenibilità ambientale e la competitività sul mercato. Lo stabilimento di Villadossola ha da poco festeggiato i suoi primi 100 anni e la sua produzione di polimeri in dispersione e solidi viene utilizzata in moltissime filiere (dall’edilizia agli alimentari).
Complimenti a chi, nella complessità, tiene alti i valori della produzione Made in Italy e lavora per far crescere una realtà storica.
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