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Recordati – Made in Italy

Recordati: da laboratorio a multinazionale

Nata all’inizio del secolo scorso da un laboratorio farmacologico, Recordati ha iniziato la propria espansione internazionale nel 1953. Ora è una multinazionale che, oltre a produrre farmaci per le malattie più diffuse, si dedica alla ricerca di terapie per le malattie rare e si sta specializzando in attività “beyond the pills”.

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Tutto inizia nel 1926 a Correggio, quando Giovanni Recordati imprime una svolta industriale alla produzione della farmacia-laboratorio di famiglia, originariamente specializzata nella produzione del chinino. Il primo maggio 1926 nasce così il Laboratorio Farmacologico Reggiano con l’obiettivo di produrre farmaci su vasta scala. Presto l’azienda si trasferisce in una nuova sede, su un’area di 15.000 metri quadrati in cui si trovano i laboratori, lo stabilimento, i magazzini e gli uffici.

Una crescita esponenziale

È tra gli anni 20 e gli anni 30 che Recordati sintetizza due dei suoi prodotti di maggior successo: l’Antispasmina Colica® e in particolare la Simpamina, un farmaco adrenergico ai tempi venduto in farmacia come tonico. Nel giro di due decenni l’azienda cresce esponenzialmente: se nel 1939 conta 152 dipendenti, nel 1948 sono più di trecento.

Dall’Emilia a Milano, da Milano al resto del mondo

Con la dirigenza di Arrigo Recordati, figlio di Giovanni, l’azienda si trasferisce a Milano. È il 1953 e nello stesso periodo Recordati inizia anche la propria espansione internazionale. Nascono alcune consociate in America Latina ma soprattutto, nel 1961, viene siglata una partnership esclusiva con Syntex (oggi Roche) per lo studio e la sintesi di ormoni steroidei.

Nel 1963 un nuovo stabilimento viene aperto ad Aprilia e l’azienda cambia la sua ragione sociale in Recordati Industria Chimica e Farmaceutica. Nel 1977 ENI entra nella proprietà nell’azienda e ci rimane fino al 1984, quando la famiglia decide di quotare alla Borsa di Milano il 25% della società. Tra gli anni Novanta e gli anni Zero continua l’espansione internazionale di Recordati che opera come una vera e propria multinazionale. Nel 2018 viene acquisita dal fondo CVC Capital Partners che rileva il 51,8% detenuto nella Fimei, la holding di proprietà della famiglia Recordati.

Le malattie rare e i servizi “oltre il farmaco”

L’azienda ha iniziato la sua attività dedicandosi alla cura delle malattie più diffuse – da quelle cardiache a quelle gastrointestinali e urologiche, fino al tumore della prostata – e dal 2007, attraverso la business unit dedicata Recordati Rare Diseases, si è focalizzata sullo studio e sulla cura delle malattie rare, per fornire aiuto a chi soffre di patologie poco conosciute. Un impegno necessario, se si pensa che delle settemila malattie rare oggi conosciute solo per una percentuale inferiore al 10% sono disponibili.

Inoltre, Recordati si sta anche specializzando nelle attività “Beyond the pills”, servizi oltre il farmaco che vedono il paziente al centro. Al momento si tratta di progetti pilota di soluzioni prevalentemente digitali che si concentrano sul paziente per migliorarne il percorso di cura e la qualità di vita.

Una storia di successo che continua

Recordati è oggi presente con i suoi prodotti in 150 mercati, conta 4.500 dipendenti in tutto il mondo, registra un fatturato di oltre due miliardi e mantiene la sua sede principale a Milano, dove è attivo anche uno dei dieci stabilimenti.

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