Passione, ambizione, creatività e coraggio: sono questi gli ingredienti del successo di Borsalino, un brand che – ovunque nel mondo – rappresenta l’Italia dell’artigianalità attraverso prodotti esclusivi diventati vere icone fashion.
Giuseppe Borsalino nasce nel lontano 1834 a Pecetto di Valenza (AL), figlio di un inserviente comunale. A tredici anni va ad Alessandria a lavorare come apprendista presso un cappellaio di fama. Nel 1850 lascia l’Italia per andare a Parigi, città all’avanguardia nella creazione di cappelli. È qui che impara a realizzare cappelli in feltro di castoro e ottiene l’attestato di cappellaio, necessario per avviare un’attività. Nel 1857, il 4 aprile, deposita il marchio BORSALINO Giuseppe e Fratello S.p.A. e con il fratello Lazzaro apre ad Alessandria un laboratorio che impiega dieci operai e produce una dozzina di cappelli di feltro al giorno. Il primo marchio ufficiale dell’azienda viene registrato nel 1882 presso il Ministero dell’Agricoltura dell’Industria e del Commercio del Regno d’Italia.
Tra tradizione e innovazione: gli anni della crescita
Giuseppe capisce subito l’importanza dell’innovazione e investe in macchinari all’avanguardia importandoli dall’Inghilterra. Nel giro di alcuni anni arriva ad aprire due stabilimenti con 1000 operai e produrre 5000 cappelli al giorno. Per realizzare i cappelli in feltro sono necessari più di 50 passaggi manuali e 7 settimane di lavorazione mentre per quelli in paglia, intrecciati a mano, possono essere necessari anche 6 mesi. Il successo è immediato e la parola Borsalino entra a far parte delle voci dell’Oxford Dictionary a indicare “nome comune di cappello di feltro a falda larga”.
Il modello (maschile) a cui il dizionario fa riferimento fu creato appositamente per permettere di toglierlo facilmente al cospetto di una donna, come previsto dal galateo, grazie a una particolare conformazione della lobbia.
Nel 1900 alla guida dell’azienda subentra il figlio di Giuseppe, Teresio Giuseppe Lazzaro. La successione di Giuseppe non fu pacifica e Teresio battagliò per anni con il cugino Giovanni Battista, figlio del fratello e socio di Giuseppe, che aprì una nuova fabbrica usando il nome di famiglia. La diatriba venne infine sanata nel 1905 e fu Teresio a spuntarla, con la costituzione di una nuova società chiamata “Antica casa Borsalino Giuseppe e fratello Fabbrica di Cappelli in Alessandria fondata nel 1857”.
Un imprenditore illuminato
Nel 1914 la Borsalino arriva a produrre 2 milioni di cappelli all’anno e nel 1929 – dopo l’inevitabile crisi dovuta al conflitto bellico – il 60% della produzione era destinato a essere esportato. Imprenditore illuminato, Teresio realizza opere filantropiche a beneficio della intera collettività, ad esempio l’acquedotto di Alessandria, e servizi per gli operai della sua azienda: dall’asilo nido alla mutua. Nel 1924 fu nominato senatore a vita.
Il matrimonio con Hollywood
Nel Dopoguerra Hollywood si innamora di questo accessorio e lo propone sulle teste dei protagonisti in tutte le pellicole di maggior successo, in particolare resterà indimenticabile l’immagine di Humphrey Bogart e Ingrid Bergman nella scena finale di “Casablanca”, ma la collaborazione tra la casa di moda e il cinema perdura nel tempo, tra gli ultimi a indossare un Borsalino sul grande schermo ricordiamo Toni Servillo ne “La grande Bellezza” di Paolo Sorrentino.
Nuovi prodotti, qualità immutata
Nel 1950 nasce anche la linea femminile mentre nel 1970 Borsalino è il primo marchio del lusso a concedere i diritti al cinema per il film “Borsalino”, uscito sul grande schermo con la regia di Jacques Deray, ispirato alle vite di Paul Carbone e François Spirito, due membri di spicco della malavita degli anni trenta a Marsiglia.
Nel 1980 nasce un altro prodotto indimenticabile: il Panama Borsalino, realizzato con pregiata paglia dell’Equador secondo i metodi di lavorazione tradizionale.
Oggi Borsalino, dopo aver attraversato una profonda crisi, è stato rilevato dal fondo italiano HAERES EQUITA S.R.L. L’azienda, che ha ancora sede ad Alessandria, ha un centinaio di dipendenti con Mauro Baglietto managing director e fattura milioni di euro!
Complimenti a chi mette il Made in Italy sulle “teste” del mondo!!
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