“Ma ricordate una cosa sola: al miele non dovrete mai aggiungere nulla!”: con queste parole negli anni 50 Giambattista Ambrosoli lasciava ai figli la piena conduzione dell’azienda da lui creata, azienda che oggi rappresenta una storica eccellenza del Made in Italy da oltre 100 anni e che si è ritagliata un posto anche sul tavolo dei Grandi della Terra nel corso del G7 di Borgo Egnazia.
La storia di Ambrosoli inizia quando Giambattista Ambrosoli, nato a Como nel 1882 e diplomato in Chimica a Winterthur (Zurigo), dopo aver lavorato diversi anni in Svizzera, nel 1906 torna a Ronago (CO) per dirigere l’azienda di bachicoltura della nonna paterna.
Imprenditore per passione
La produzione di miele nasce per un motivo molto semplice: Giambattista Ambrosoli ne è un appassionato consumatore e già durante la Prima Guerra Mondiale – non potendo più andare in Svizzera dove era solito acquistarlo – su suggerimento di un amico inizia l’attività di apicoltore, con le prime arnie per una piccola produzione a uso personale. La nascita ufficiale dell’azienda di G.B Ambrosoli risale invece al 1923.
Battistino – così veniva chiamato il fondatore – si appassiona allo studio delle api fino a diventare uno dei pionieri dell’apicoltura nomade, spostando gli insetti a seconda delle fioriture.
Negli anni Trenta la produzione si allarga e nasce l’idea della cera d’ambra per pavimenti. Uno degli operai viene mandato in Svizzera per studiare come fare le caramelle. E saranno proprio caramelle al miele a diventare uno dei prodotti più famosi firmati Ambrosoli, sponsor per anni del Giro d’Italia e protagoniste degli spot di Carosello.
Il legame con il territorio
Con la Seconda Guerra Mondiale tutte le arnie vanno distrutte, ma alla fine del conflitto l’attività riprende, con la ricerca di nuovi apicoltori e soprattutto con la modernizzazione della fabbrica, che abbandona moltissimi processi manuali a favore di una maggior efficienza e un miglioramento della produttività.
La fabbrica ha sempre mantenuto la propria sede a Ronago, dando lavoro a generazioni di abitanti del piccolo paese, e gli Ambrosoli non hanno mai ceduto all’idea di delocalizzare nella pur vicinissima Svizzera. Alessandro Ambrosoli, 90 anni, è l’ultimo dei figli di Battistino ed è presidente dell’azienda.
Oggi Ambrosoli ha 70 dipendenti, produce circa 1,6 milioni di chili di miele e più di 400 milioni di caramelle.
Cento anni di dolcezza
Per il centenario della fondazione, è stato emesso un francobollo ed è stato girato un documentario dal titolo “Una passione dirompente”, con la direzione artistica di Silvio Soldini. È stato anche pubblicato un libro, “Ambrosoli. Storia di una famiglia e di un’impresa” (Mondadori), scritto da Alessandro Ambrosoli e da Silvia Cadrega.
La fondazione Ambrosoli e il Beato Giuseppe
Non tutti i fratelli Ambrosoli, però, hanno scelto di restare nell’azienda di famiglia: Giuseppe Ambrosoli, medico e religioso, visse la propria vita in Uganda e fondò a Kalongo un ospedale e una scuola di ostetricia. Il 20 novembre 2022 è stato beatificato da Papa Francesco e oggi la Fondazione Ambrosoli continua a sostenere l’opera iniziata da Giuseppe, fondamentale per il benessere delle comunità locali.
Complimenti a chi porta la dolcezza italiana nel mondo!