“Vietato calpestare i sogni”: è questo lo slogan che indossano sul loro grembiule rosso i ragazzi di PizzAut, un progetto Made in Italy per l’inclusione di ragazzi e ragazze con autismo.
Tutto nasce dalla straordinaria grinta di Nico Acampora e dalla sua volontà di cambiare le cose in prima persona. Da Napoli si trasferisce a Cernusco sul Naviglio (MI), dove lavora come educatore professionista e inizia la sua attività dando vita ai CAG (Centri di Aggregazione Giovanili) e occupandosi delle politiche sociali di Cernusco e della Martesana. Esperto di progettazione sociale, negli anni collabora con molte istituzioni locali e non solo: l’ASL, la Città Metropolitana, la Regione Lombardia, una serie di attori Terzo Settore, le Amministrazioni Comunali e le scuole.
Dalla crisi l’opportunità: non è solo un modo di dire
Nel 2010 la svolta o, meglio, la doccia fredda: Acampora si trova a fronteggiare la diagnosi di autismo del secondogenito Leo. Un brutto colpo per Nico, che però non si arrende e prestissimo si rialza.
Come in tante famiglie napoletane e non solo, a casa Acampora si invitano gli amici e si fa la pizza. E proprio osservando il figlio appassionarsi a stendere l’impasto e il pomodoro, Nico ha l’idea di un’attività che possa rappresentare un futuro diverso da quello scritto per molti ragazzi autistici, fatto spesso di giornate al centro diurno se non addirittura passate chiusi in casa.
Un’attività vera, sostenibile e redditizia ma soprattutto inclusiva: nasce così l’idea di PizzAut, che diventa subito un progetto “Sentivo che questa cosa poteva funzionare,” dice Nico in un’intervista a The Good In Town “ma la vera sfida era quella di creare un lavoro vero, continuativo, capace di stare sul mercato, in grado di essere svolto da ragazzi autistici”.
Un padre frustrato?
Parlandone sui social, Nico – come spesso accade – riceve reazioni di tutti i tipi, non solo positive. Viene addirittura definito “padre frustrato di un disabile”, ma lui non si scoraggia e va avanti per la sua strada. Nel 2017 fonda l’Associazione Onlus PizzaAut, con lo slogan “Nutriamo l’inclusione”. L’inizio è in sordina, con un pizzaiolo e un responsabile di sala che insegnano il mestiere ai ragazzi. Nel 2018, però, la celebrità arriva quando Acampora partecipa con i suoi ragazzi alla trasmissione televisiva “Tu sì que vales”.
Non basta un lockdown per fermare chi sogna in grande
Neanche la pandemia riesce a fermarli e, nonostante l’apertura della pizzeria venga rimandata a causa del lockdown, l’attività continua sul PizzAutObus, il food truck dell’inclusione. La pizzeria viene poi aperta nel 2021 a Cassina De Pecchi (MB) e diventa il primo ristorante in Italia gestito direttamente da personale con autismo (giovani tra i 20 e i 25 anni) nonché un laboratorio modello d’inclusione sociale. All’inizio i ragazzi vengono affiancati dagli educatori che li accompagnano ai tavoli, ma in poco tempo diventano praticamente autonomi e gli educatori restano solo per facilitarli nelle loro mansioni.
Benefici collaterali
Presto le famiglie dei ragazzi notano dei miglioramenti nelle loro capacità sociali e relazionali, segno che il lavoro è sicuramente un validissimo aiuto e un ottimo sostegno alle attività terapeutiche, che naturalmente continuano a essere svolte. Oggi molti di loro sono in grado di prendere i mezzi pubblici da soli, altri sono riusciti ad aprire un mutuo grazie all’impiego a tempo indeterminato, tutte cose difficilmente immaginabili per una persona autistica che non abbia potuto avere un’opportunità di inserimento nella società, come purtroppo troppo spesso ancora accade.
Un’economia con l’uomo al centro
Nel 2021 Acampora riceve l’Ambrogino d’Oro per il suo instancabile impegno nel Sociale. E nel 2022 il Presidente Mattarella lo nomina Cavaliere all’ordine del Merito della Repubblica Italiana. Presto molti personaggi famosi iniziano a frequentare la pizzeria a partire da Stefano Belisari, il cantante Elio delle storie Tese, anche lui padre di una persona autistica, fino allo chef Alessandro Borghese. Il team di PizzAut viene anche invitato a Roma, per cucinare per i parlamentari in piazza Montecitorio e poi viene ricevuto da papa Francesco, che indossa il grembiule rosso per l’occasione e ricorda nel suo discorso l’importanza di un’economia capace di mettere l’uomo al centro.
Oggi Pizza Aut è una Onlus che offre lavoro a 35 persone con autismo ma anche un progetto che prevede anche PizzAut Academy, un percorso formativo destinato a ragazzi dai 18 ai 29 anni che promuove l’inclusione lavorativa delle persone autistiche nel campo della ristorazione.
Complimenti a chi, partendo da un problema, trova soluzioni!