Se fosse crollato sarebbe stata la catastrofe nella catastrofe; invece, il violento terremoto che il 3 aprile scorso ha fatto tremare Taiwan ha lasciato miracolosamente illeso il super grattacielo Taipei 101, alto oltre mezzo chilometro, attrazione turistica, sede di uffici e shopping center visitati da migliaia di persone. Costruito vent’anni fa, con i suoi 509 metri verticali e i suoi 101 piani, Taipei 101 è ancora oggi tra i primi undici edifici al mondo per altezza. Il grattacielo ha potuto resistere alla terribile scossa di magnitudo 7,4 grazie a un sofisticato sistema antisismico 100% Made in Italy, che porta la firma dell’azienda italiana FIP MEC Srl di Selvazzano Dentro, Padova.
Ricerca & sviluppo per restare all’avanguardia
Nata nel 1945, è ancora oggi un punto di riferimento per l’ingegneria del nostro Paese. In particolare, FIP MEC è specializzata in appoggi strutturali, giunti di dilatazione, dispositivi antisismici, prodotti per le gallerie e accessori per l’ingegneria civile e delle infrastrutture. L’azienda ha la sua sede principale in Italia, opera su un’area di oltre cinquantamila metri quadrati ed è presente in quaranta Paesi attraverso una rete di filiali e rappresentanze operative. Fiore all’occhiello di FIP MEC sono i programmi di ricerca e sviluppo che vengono condotti nei laboratori di proprietà e nei quali viene investito ogni anno il 10% del fatturato.
FIP MEC è parte attiva dei gruppi di lavoro che elaborano le normative di settore sia a livello nazionale (UNI) che internazionale (CEN). Grazie alla sua lunga esperienza in capitolati e normative tecniche di molti Paesi, nonché alle competenze indispensabili per l’adeguamento dei prodotti, possiede una lunga serie di omologazioni e certificazioni e fin dal 1992 è in possesso della certificazione CISQ-ICIM del Sistema Qualità, coerentemente con quanto stabilito dalla Normativa Internazionale ISO 9001.
Il tuned mass dumper: cos’è e come funziona
Tornando al Taipei 101 e alla terribile scossa di terremoto che si è scatenata su Taiwan, a proteggerlo è stato il “tuned mass dumper”, una sorta di maxi-pendolo, capace di assorbire e l’energia del sisma e di bilanciare le scosse. Si tratta di una gigantesca sfera di 600 tonnellate e dal diametro di 5,5 metri costituita da 41 dischi e sostenuta da otto pompe idrauliche. Il dispositivo è posizionato tra l’87esimo e il 92esimo piano e, come afferma in un’intervista all’ANSA l’ing. Renato Vitaliani che ha effettuato il collaudo dei sistemi smorzanti, agisce “in contrapposizione di fase rispetto alle oscillazioni indotte dalla torre e quindi le diminuisce notevolmente. Attorno vi sono inoltre dei dissipatori energetici, dei sistemi smorzanti che bloccano il pendolo quando il sisma termina per evitare danni alla struttura”.
Complimenti a chi porta l’ingegneria italiana nel mondo!
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