Di 450 milioni di tonnellate di plastica prodotte ogni anno, otto finiscono direttamente negli oceani, con conseguenze su circa 700 specie. Addirittura si prevede che entro il 2050 il peso delle plastiche disperse nei mari – con gli oggetti monouso e le attrezzature da pesca perdute a fare da padrone – sarà superiore a quello dei pesci. Un problema la cui soluzione non può essere più rimandata e che chiama in causa chiunque lavori nell’industria del packaging.
Dagli scarti dell’industria ittica una plastica idrosolubile
Non può quindi che generare interesse, se non addirittura entusiasmo, l’idea che ha avuto Davide Sanna nel corso del suo dottorato di ricerca, durante il quale si è occupato di analizzare le possibili modalità per il riutilizzo dei materiali di scarto. Nasce così Relicta – dal latino “abbandonato” – una startup dedicata alla produzione di una particolare bioplastica trasparente idrosolubile, biodegradabile e compostabile, generata dagli scarti del pesce. Particolarità di questa pellicola è la capacità di essere completamente solubile in acqua: nel giro di 20 giorni in acqua fredda e pressoché immediatamente in acqua calda, senza alcun impatto sull’ambiente.
Premi e investimenti
La startup è stata creata nel 2020 ma Davide Sanna lavora al progetto di Relicta dal 2017, quando vincendo il Contamination Lab di Sassari ha incontrato le persone che avrebbero poi costituito il resto della squadra: Andrea Farina, Giovanni Conti, Mariangela Melino e Matteo Sanna.
Il Contamination lab è stato solo il primo di una serie di successi. Il progetto Relicta si è infatti aggiudicato la Start Cup Sardegna e a Napoli il team è stato scelto per essere presentato al premio nazionale dell’innovazione. In seguito sono arrivati i finanziamenti: nel 2019 è stato il fondo Vertis a credere in Relicta, che nel 2020 si costituisce ufficialmente in startup innovativa e nel 2022 chiude un round del valore di mezzo milione di euro, guidato da Scientifica Venture Capital. L’investitore ha messo a disposizione del team le strutture dello Scientifica Lab a L’Aquila, che rappresenta oggi la sede operativa della startup.
Complimenti a chi innova con la protezione dell’ambiente come priorità!
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