Il settore alimentare è uno dei fiori all’occhiello del Made in Italy. Oggi parliamo di Mutti, storica azienda emiliana, legata da oltre 120 anni al territorio parmense, e leader nel settore delle conserve di pomodoro.
Pionieri fin dagli inizi
Una storia, quella di Mutti, che inizia nel lontano 1800 grazie all’opera pionieristica di Giovanni Mutti, appassionato agricoltore, che fu tra i prim in Italia a praticare la rotazione delle culture; un vero precursore, tanto che sul busto a lui dedicato si legge: “Esimio coltivatore che precedette di dieci lustri il sistema siderale“.
Furono però i nipoti Callisto e Marcellino (classe 1862) a fondare nel 1899 a Montechiarugolo, in provincia di Parma, l’azienda Mutti Conserve Alimentari. Nel 1911 venne depositato il marchio dove sono raffigurati i due leoni e l’azienda ottenne subito i primi riconoscimenti, come la Medaglia d’Oro all’Esposizione internazionale di Roma e il diploma di Gran Croce, con iscrizione al Gran Libro d’Oro dei Benemeriti del lavoro nel 1914.
Il tubetto di concentrato di pomodoro
Con l’affinarsi delle tecniche di conservazione, MUTTI raddoppia la produzione e, nel 1951, Ugo Mutti ha la geniale intuizione che lo porta a produrre il primo concentrato di pomodoro in tubetto. Questo nuovo packaging permette innanzi tutto di utilizzare solo la quantità necessaria e presenta un curioso tappo che può essere riutilizzato come ditale nei lavori di cucito. Il “tubetto dal ditale” riscuote subito un successo clamoroso.
Nel segno dell’innovazione
La storia di Mutti continua nel segno del successo e dell’innovazione. Nel 1999 l’azienda diventa il primo stabilimento in Italia ad adottare il Disciplinare di produzione integrata certificata, seguito nel 2001 dall’ottenimento della dichiarazione non ogm.
Oggi MUTTI Spa vede alla guida Francesco Mutti e, dalla sua sede di Basilicanova (Parma), porta il pomodoro italiano in decine di Paesi, conta centinaia di dipendenti e ha un fatturato di milioni di euro. Non solo: Mutti ha recentemente annunciato un investimento pluriennale (2022/2024) di 1,5 milioni di euro interamente dedicato all’avvio di progetti ambientali.
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