Largo ai giovani? No, grazie!
Non capita tutti i giorni di leggere storie come quella dell’imprenditore vicentino Roberto Brazzale, 61 anni, al timone con i fratelli della Brazzale Spa, eccellenza Made in Italy, tra le più antiche aziende casearie d’Italia, fondata nel 1784.
Per un nuovo ramo d’azienda dedicato alla vendita di prodotti caseari di fascia alta ai ristoranti e agli esercizi commerciali del territorio, Roberto Brazzale fa infatti una scelta controcorrente e decide di assumere solo persone over 60, selezionate in primis tra gli amici.
Dalla crisi all’opportunità
L’idea nasce dopo la crisi economica causata dal Covid che, in Veneto, ha colpito in particolare i lavoratori senior, ma non ha nulla a che fare con la beneficenza. Inizialmente, infatti, Brazzale punta sui giovani ma i risultati non lo soddisfano.
Decide allora di cambiare rotta rivolgendosi all’esperienza e alla competenza dei lavoratori più anziani maturata in tanti anni di attività, anche in settori diversi da quello in cui lui opera. Nasce così la startup “Tentata vendita di Burri Speciali”, che al business affianca l’idea di offrire un’opportunità lavorativa ai suoi coetanei, agli amici di una vita, messi in difficoltà dalla crisi ma pieni di entusiasmo, grinta, voglia di rimettersi in gioco e spirito propositivo. “Sono tutti bravissimi, lavorano con entusiasmo che sanno trasmettere. Dinamici, mai stanchi, qualcuno ‘operativo H24’. Abbiamo aperto temporary store tra Padova e Vicenza, abbiamo sperimentato i Food truck in tutta Italia… Funziona”. Queste le parole di Roberto Brazzale in un’intervista al periodico “Alimentando” mentre al Corriere del Veneto dichiara: «I 60 anni oggi sono i nuovi 40: significa avere esperienza, passione ed energia».
Puntare sui senior per lasciare il giusto spazio ai giovani
Investire sulle persone senior è anche l’altra faccia di una politica a favore dei neogenitori: sei anni fa, infatti, l’azienda ha deciso di offrire, oltre al cosiddetto “bonus bebé” di una mensilità, un anno di congedo parentale a spese dell’azienda, mantenendo lo stipendio al 30%. A questo proposito, sempre al Corriere del Veneto l’imprenditore confida: “dovremmo mettere le madri e i padri nella condizione di stare bene e creare intorno a loro una rete di sostegno, affidandoci al potenziale straordinario delle persone più esperte”.
Il Made in Italy (anche) fuori dall’Italia
Ma queste non sono state le uniche scelte coraggiosa di Brazzale. Il motivo per cui l’imprenditore vicentino è infatti classificato dalla rivista Capital tra i 100 imprenditori più coraggiosi d’Italia 2023 è un altro. Dopo aver constatato l’esistenza di una domanda di prodotti Made in Italy che l’Italia non riesce a soddisfare, decide di rinunciare al marchio DOP e ampliare la produzione di specialità caserarie italiane spostandola in Moravia e registrando un successo che ha permesso di potenziare gli investimenti in Italia aumentando il fatturato e il numero dei dipendenti.
Un modello di impresa unico, rivoluzionario e che ha portato i suoi frutti.
Il coraggio che paga
Tutte queste scelte sono state premiate anche e soprattutto dai numeri. L’azienda ha infatti chiuso il 2022 con un fatturato di oltre 300 milioni di euro e a quota a mille dipendenti in tutto il mondo e le previsioni per il futuro, nonostante le inevitabili difficoltà, fanno pensare al meglio.
Complimenti a chi prende decisioni coraggiose controcorrente, rompe gli schemi e porta l’Italia nel mondo!
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