Sarà perché Brunello Cucinelli – Passignano sul Trasimeno (PG), classe 1953 – è il re del Cashmere Made in Italy che è reduce da un pranzo a Buckingham Palace con il Re d’Inghilterra?
Incontri al vertice
“Ci siamo conosciuti al G20 – ha raccontato Cucinelli – e per Natale mi ha mandato un biglietto di auguri a cui ho risposto con una lettera. Carlo III mi invitava a Buckingham Palace per parlarmi del suo impegno per una moda sostenibile e mi ha detto che la mia era la più bella lettera che avesse mai ricevuto“.
Non solo. Nel corso dell’incontro Carlo III si è complimentato per la qualità del completo grigio indossato dall’imprenditore il quale, per l’occasione, indossava un abito in Shetland e non in Cashmere, come ci si sarebbe potuti aspettare.
Impegno per una moda sostenibile
Cashmere e Shetland a parte, importante risultato dell’incontro è che dal 2023 anche la Cucinelli aderirà all’Himalayan Regenerative Fashion Lab, l’importante progetto voluto da Re Carlo d’Inghilterra e coordinato a livello mondiale da Federico Marchetti, fondatore YOOX NET-A-PORTER.
Si tratta di un’iniziativa volta a creare catene della moda sostenibili, coinvolgendo piccole comunità dell’Himalaya. Nell’Est della regione si punta sull’agricoltura rigenerativa, con la piantumazione di un milione di alberi, mentre a Ovest si è lavorato sull’allevamento, cercando di scongiurare attraverso un insieme di buone pratiche la minaccia dello spopolamento e della perdita di saperi antichi. Un nuovo tassello, questo progetto, di una storia imprenditoriale che non finisce mai di sorprendere.
Un sogno che diventa realtà
Brunello, figlio di una famiglia contadina, studia da geometra e poi frequenta ingegneria, ma coltiva il sogno di diventare un imprenditore rispettoso della dignità dei lavoratori “nessuno deve timbrare il cartellino. Tutti devono avere la chiave dell’ufficio“. Nel 1978 fonda, in provincia di Perugia, una piccola azienda che compra e lavora cashmere di qualità e stupisce il mercato – soprattutto quello tedesco – con l’idea di colorare la pregiata lana. Nel 1985 acquisisce il piccolo Borgo Solomeo – paese d’origine della moglie – che versava in condizioni di abbandono e presenta un progetto per il recupero. Dopo anni di restauri, vi trasferisce la sede aziendale.
Il capitalismo umanistico
Grande estimatore della bellezza come valore positivo irrinunciabile, nel Borgo fa scrivere questa frase dell’imperatore Adriano: “Mi sentivo responsabile delle bellezze del mondo“.
Nel 2012 la sua azienda viene quotata in Borsa Italiana a Milano.
Filantropo, teorizzatore del “realismo magico“, Brunello Cucinelli è un imprenditore illuminato, attento alla qualità della vita dei lavoratori e a preservare il lavoro artigianale. È l’imprenditore che più di qualsiasi altro in Italia sembra aver raccolto l’eredità di Adriano Olivetti. Non a caso ha appena dichiarato che aumenterà del 20% gli stipendi di operai e sarte.
Nel 2018 la Cucinelli Group. con Brunello CEO, ha compiuto 40 anni; mantiene la sua sede a Solomeo e Corciano, fattura centinaia di milioni di euro, ha 1700 dipendenti, centinaia di negozi monomarca e un fatturato in crescita del 45% in America.
Complimenti a chi porta i valori e lo stile Made in Italy nel mondo!
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