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Campane Marinelli - Made in Italy

Il Giro in Molise: alla Fonderia Marinelli la Maglia Rosa di azienda più longeva

Marinelli, Pontificia Fonderia di Campane: un’eccellenza italiana e una tradizione che dura da oltre mille anni.

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Isernia-Blockhaus, la tappa di oggi del Giro d’Italia, vanta già un record, non solo e non tanto per i cinquemila metri di dislivello positivo che gli atleti dovranno affrontare, ma perché il territorio che attraversa ospita un’azienda artigiana a conduzione familiare che è in attività da… circa mille anni e, inevitabilmente, detiene il record di più antico stabilimento produttivo ancora in attività!

Parliamo naturalmente della Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone (IS), una straordinaria eccellenza Made in Italy, celebre per la sua millenaria capacità di creare campane dal suono dolce e squillante.

Un’affare di famiglia da circa mille anni

Se la prima campana documentata venne creata da Nicodemo Marinelli nel 1339, è assai probabile che già dal 1200 ad Agnone se ne producessero. Sta di fatto che l’azienda ha fuso, attraversando letteralmente la storia, campane che oggi rintoccano in tutto il mondo, senza dimenticare la Campana del Giubileo 2000, commissionata da Papa Giovanni Paolo II quando si recò personalmente in visita ad Agnone dai Marinelli nel 1995.

Alla fonderia Marinelli e alla sua lunga storia il New York Times, qualche settimana fa, ha dedicato un reportage di due pagine intere. Del resto, la famiglia, con i fratelli Armando e Pasquale Marinelli alla guida dell’azienda, è una vera istituzione, una dinastia stimata di industriali artigiani specializzata nella fusione di campane decorate, che ha il diritto e l’onore di fregiarsi dello Stemma Pontificio.

Adesso siamo sicuri che, dopo aver letto queste righe, non direte più “Stonato come una campana” e, invece, vi verrà voglia di vistare Agnone, un tempo anche chiamata l’Atene del Sannio, per quanto era ricca di bellezze artistiche… finite persino al British Museum.

Fonderie itineranti

Una curiosità, anzi due, prima dell’arrivo di questa tappa. Le campane si chiamano così perché il miglior bronzo veniva dalla Campania e, un tempo, le grandi campane venivano fuse direttamente in loco: erano la fonderia e gli operai a spostarsi e solo dagli anni ’60 sono le campane stesse a viaggiare su camion, navi e aerei.

Infine, per qualsiasi altra curiosità sulle campane, dal 1999 accanto alla Fonderia è stato allestito il Museo storico della Campana, che racconta l’evoluzione di questo strumento dal Medioevo a oggi.

Complimenti a chi fa risuonare la storia e la bellezza dell’Italia nel mondo!

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