L’idea del rientro a scuola in presenza ha reso tutti felici e rappresenta probabilmente nel modo più emblematico il ritorno alla normalità… o quasi. Unico velo di tristezza, infatti, resta l’immagine di nugoli di bambini costretti a coprirsi il volto con la mascherina e a nascondere i loro sorrisi. Ma a tutto c’è rimedio.
Un’azienda veneta ha infatti progettato e realizzato, in collaborazione con l’Istituto sordi Magarotto di Padova, una mascherina dotata di una finestra trasparente, che non nasconde il labiale e l’espressione del volto.

All’insegna dell’inclusione
Si tratta di un’idea davvero importante, un passo avanti nella direzione dell’inclusione oltre che, naturalmente, dell’innovazione tecnologica. Non a caso, infatti, questa mascherina nasce da Under Shield, un’azienda tessile impegnata nella realizzazione di particolari tessuti tecnici al carbonio destinati a un pubblico di sportivi, dilettanti e agonisti.
CEO dell’azienda – una delle tante eccellenze a conduzione familiare del Made in Italy – è Paolo Pandin, che afferma che l’idea è nata innanzi tutto per facilitare chi deve leggere il labiale ed è stata adottata in prima battuta nelle scuole per sordomuti. Il suo utilizzo si è esteso a molti altri istituti scolastici dato che il progetto è stato approvato dal CTS e l’azienda si è attivata per una produzione su larga scala.


Tessile e ingegneria: un binomio inedito
La peculiarità di un’azienda come Under Shield consiste nell’essere riuscita a combinare due esperienze apparentemente diversissime tra loro: quella del tessile e quella ingegneristica e di aver avuto la flessibilità e la prontezza per metterle, al momento del bisogno, al servizio della parte più debole della comunità.
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