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Nemo's Garden - Made in Italy

L’agricoltura di domani: sott’acqua è meglio

Nemo’s Garden è un progetto pionieristico che permette la coltivazione subacquea di piante terrestre utilizzando un sistema idroponico che permette di far crescere le piante a diversi metri di profondità sotto il livello del mare.

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L’orto urbano è sempre più diffuso: sui terrazzi, sui tetti, o anche sui balconi sono sempre di più le persone che mettono alla prova il loro pollice verde cimentandosi con pomodori, zucchine, peperoni e molto altro… Molto meno noto e sicuramente molto meno facile da imitare è invece l’orto subacqueo, eppure si tratta di un progetto 100% Made in Italy, voluto e creato dall’ingegnere e imprenditore ligure Sergio Gamberini.

Nemo’s Garden – questo il nome del progetto – è la prima coltivazione subacquea di piante terrestri, eccezionale esempio di innovazione in agricoltura che vede all’opera un sistema di idroponica subacquea capace di far crescere una pianta a diversi metri di profondità, sotto il livello del mare.

In principio fu il basilico

Tutto nasce dalla voglia di innovare di Gamberini e dalla sua passione per le immersioni e il giardinaggio. Già fondatore e presidente di OCEAN REEF, gruppo leader nella produzione di attrezzature subacquee, nel 2012 decide con il suo team di sperimentare la coltivazione subacquea del basilico, ingrediente principe del pesto ligure. Una sfida vinta. Colloca biosfere trasparenti 6 metri sotto la superficie del mare e le riempie di aria. I semi di basilico, grazie alla stabilità termica, germogliano in sole 36/ 48 ore, ancor prima di quelli coltivati in terra. Proprio in prossimità della costa ligure Gamberini costruisce quindi un sistema di biosfere subacquee per sperimentare le possibilità di questa particolarissima tipologia di coltura idroponica. Presto le biosfere diventano nove e l’unica energia di cui hanno bisogno – quella per mantenere stabile la temperatura dell’aria – viene fornita da una serie di pannelli fotovoltaici ancorati ad alcune boe.

Pesticidi addio

Coltivare in un ambiente del tutto protetto e a temperatura stabile può mostrare diversi tipi di vantaggi tra cui, per esempio, la risoluzione delle problematiche legate ai pesticidi. Infatti, le piante che crescono in un ambiente protetto non subiscono l’attacco di parassiti. Potrebbe anche essere un valido strumento per contrastare i cambiamenti climatici e per migliorare la gestione dell’acqua. La coltivazione subacquea ha bisogno di una fonte d’acqua solo per l’avvio della crescita delle piante: il sistema, quindi, potrebbe rivelarsi utile anche per le regioni dove le risorse idriche scarseggiano.

Gli sviluppi futuri

Senza dubbio si tratta del risultato di un pensiero “out of the box” e allo studio ci sono ancora diversi aspetti tra cui, per esempio, la possibilità di produrre fertilizzanti dalle alghe e le tipologie di piante che possono beneficiare da questo tipo di coltivazione. Al momento si stanno coltivando pomodori, fagioli, piselli, erbe aromatiche e persino fiori.

Anche National Geographic ha parlato di questo avveniristico progetto e il fotografo Luca Locatelli ha scattato una serie di immagini davvero suggestive.

Sarà l’acquacoltura il futuro dell’agricoltura? Gli inizi sembrano promettenti!

Complimenti a chi studia, sperimenta e porta la passione per la sostenibilità Made in Italy nel mondo.

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