Iniziamo dai numeri: oggi, in Italia – complice sicuramente il periodo pandemico – quasi il 90% delle aziende ha scelto di mettere a disposizione dei propri dipendenti soluzioni di lavoro da remoto, il che si traduce in circa sette milioni di professionisti non più vincolati a svolgere la propria attività nei limiti di uno spazio definito.
Si tratta di un cambiamento importante, che non può non avere ripercussioni sull’idea stessa di luogo di lavoro. Quest’ultimo smette infatti di essere semplicemente un luogo fisico, più o meno confortevole, per diventare qualcosa di più, a partire da uno spazio digitale capace di seguire la persona nei suoi spostamenti e permettendole di eseguire le sue mansioni al meglio, ovunque si trovi.
Una nuova idea di spazio
È qui che entra in gioco eFM, azienda Made in Italy nata nel 2000, inizialmente focalizzata sul facility management che ha poi allargato le proprie competenze prima nel settore immobiliare, e poi nella progettazione, il tutto attraverso acquisizioni di aziende e piattaforme specializzate, con l’obiettivo di mettere a disposizione delle persone luoghi sostenibili e “ingaggianti”, per lavorare e vivere meglio.
“Noi immaginiamo un nuovo mondo di luoghi fisici e digitali, dove persone e cose connesse in armonia, condividono, apprendono ed evolvono per migliorare la nostra vita. Questo mondo è qui. Ora.” È ciò che afferma l’Amministratore Delegato di eFM Daniele di Fausto pensando a luoghi di lavoro in cui gli spazi sono razionalizzati, le tecnologie efficaci e la qualità delle relazioni e del lavoro stesso migliore. Se infatti da una parte le aziende hanno spazi inutilizzati o insufficienti, dall’altra sentono anche l’esigenza crescente di liberare il lavoro dal vincolo del luogo e creare nuove modalità di engagement in un contesto che unisca apprendimento e lavoro e offra continue esperienze di crescita.
Da Headquarter a Hubquarter
Il vecchio concetto di “Headquarter” viene sostituito così dal nuovo di “Hubquarter”, che indica in primis un’idea di luogo di lavoro come esperienza, una possibilità di connessione tra più luoghi capaci di migliorare il coinvolgimento e l’ingaggio delle persone, dando vita a nuove opportunità di business. Un intreccio tra spazi, servizi e comunità che si traduce in una piattaforma tecnologica chiamata Myspot, che aiuta i team di lavoro e l’azienda nel processo di integrazione tra luoghi, persone e momenti, aiuta a comprendere le dinamiche interpersonali e offre strumenti personali di consapevolezza aumentata.
“Apprendimento e lavoro si fondono e la cosa più importante diventa vivere esperienze nuove”, evidenzia Di Fausto in un’intervista a Digital360. “È questo che trasforma il posto di lavoro da Working Place a Living Place, un luogo vivente in cui si fondono i vari aspetti della nostra vita e della nostra personalità”.
Oggi eFM è una realtà con 350 dipendenti con formazione sia scientifica che umanistica, opera in quattro continenti, conta quattrocento clienti nei settori pubblico e privato e gestisce un milione di postazioni di lavoro in tutto il mondo.
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