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Amaro Camatti - Made in Italy

Amaro Camatti: quando il Made in Italy prende il largo

Fiori, erbe, radici aromatiche e una ricetta segreta sono gli ingredienti del centenario Amaro Camatti, recentemente incoronato come miglior amaro del mondo dal World Liqueur Awards.

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Se siete soliti sorseggiare un buon amaro alla fine di una cena, dovete per forza provare l’amaro Camatti, che recentemente è stato nominato Miglior Amaro del Mondo 2023 (Best Italian Herbal e World Best Bitters) dalla prestigiosa giuria del World Liqueur Awards!

Una storia di successo 100% Made in Italy fatta di fiori, erbe e radici aromatiche. Una storia che inizia cent’anni fa – nel 1924 per la precisione – nel cuore di Genova per iniziativa del chimico, farmacista ed erborista livornese Umberto Briganti che avvia la produzione insieme al fratello Cesare.

Una ricetta ancora oggi segreta

Il liquore porterà il nome della moglie di Umberto, Teresa Camatti, l’azienda si trasferirà presto a Recco e la ricetta, naturalmente segreta, resterà invariata per il tempo a venire, così come il metodo di preparazione che prevede un primo processo di infusione, seguito dalla macerazione delle erbe e da una fase di decantazione in botti o fusti d’acciaio. Al prodotto si aggiunge infine uno sciroppo di acqua e zucchero per ottenere il sapore esclusivo di questo amaro, che riscuote subito un altissimo gradimento grazie alle sue spiccate proprietà digestive e al suo utilizzo contro il mal di mare. Se il suo tratto distintivo è il legame con il territorio ligure, il suo successo esce presto dai confini della regione e nel 1935 l’Amaro Camatti ottiene il titolo di Fornitore della casa Reale.

I duri anni della guerra e la ripresa

La II Guerra Mondiale, inevitabilmente, rappresenta un periodo molto duro per l’azienda la cui sede viene convertita in caserma e occupata sia dagli Alpini della Monte Rosa, sia dalla Wehrmacht. Con la fine del conflitto, però, la produzione riprende e negli ’50 e ’60 l’Amaro Camatti diventa l’ingrediente di cocktail e il digestivo preferito a bordo dei lussuosi transatlantici in partenza da Genova per New York e per il Sud America.

Nuova dirigenza, nuovi successi

Nel 1964, alla guida dell’azienda subentra prima il figlio di Umberto, Cesare, e poi il nipote Umberto, che ne tiene le redini fino al 1989, anno in cui l’imprenditore ligure Enzo Bergamino, che nel 1964 aveva fondato la Sangallo Distilleria Cinque Terre, acquista la ricetta e il marchio dell’amaro e ne trasferisce la produzione a San Salvatore di Cogorno (GE), a pochi chilometri da Portofino.

L’amaro che unisce

Oggi l’Amaro Camatti, il cui slogan è “l’Amaro che Unisce”, è ancora prodotto da Sangallo e viene distribuito in Europa, Stati Uniti e Australia. L’Amaro Camatti è anche tra i più longevi amari Made in Italy. La Sangallo Distilleria Cinque Terre è guidata dal CEO Stefano Bergamino, e produce centinaia di migliaia di bottiglie tra grappe, liquori, amari e distillatiti, tutti realizzati con erbe liguri.

Complimenti a chi porta la tradizione e i sapori dell’Italia nel mondo!

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